Trends

14 Lug 2023

Il bouquet sposa con orchidea

Il bouquet sposa è a tutti gli effetti uno degli accessori più importanti e ormai irrinunciabile.

Ogni futura sposa fantastica, infatti, fin da subito sul proprio bouquet e ne immagina i colori, la forma, il lancio durante il ricevimento.

Sono tantissimi gli elementi che porteranno alla scelta del bouquet sposa perfetto. Dall’abito della sposa che guiderà proporzioni e volumi alla sua personalità che ne determinerà la predisposizione a sperimentare e giocare con le ultime tendenze.

Spazio anche al significato dei fiori: il bouquet potrà diventare così anche un modo davvero originale ed elegante per raccontare qualcosa di sé e del proprio vissuto

In questo articolo vi parliamo del bouquet sposa con orchidea, uno dei fiori più raffinati. L’allure è molto elegante e sofisticata, l’immagine è romantica, scenografica e incredibilmente femminile. Grazie al loro aspetto così delicato e alla facile reperibilità in qualsiasi periodo dell’anno, le orchidee vengono spesso utilizzate sia nei bouquet che nelle decorazioni nuziali.

Simbolo di un amore puro

L’orchidea è senza dubbio il fiore più elegante, rappresenta bellezza, raffinatezza, passione, e amore.

In oriente simboleggia la purezza dei bambini, mentre in occidente donarla alla persona amata, comunica che è fondamentale per la nostra vita. Il bouquet sposa con orchidea diventa così sinonimo di un amore che vuole essere puro e profondo.

In tutte le culture le orchidee sono piante associate alla sensualità e al desiderio, ma anche alla fertilità, alla fecondità, alla maternità e persino alla virilità. Non a caso, vengono spesso regalate in occasione della Festa della Mamma e della Festa della Nonna.

Le diverse composizioni di bouquet sposa con ortensie

A seconda delle preferenze della sposa, il bouquet di orchidee potrà essere composto solamente da questa tipologia di fiore oppure accompagnarsi ad altre specie floreali, come le rose, prevendendo anche un tocco di verde.

Molto chic la versione a cascata.

___

A cura di Michela Peletti

michelapeletti